Eccomi di nuovo qui a raccontare un altro pezzetto di Abruzzo, del mio amato Abruzzo. Stavolta vi racconto di un piccolo borgo a Mosciano S.Angelo, Borgo Spoltino e la cucina teramana, una country house accogliente circondata da ulivi.
Tutto è nato da un incontro fortuito tra sciure amanti del buon cibo e della tradizione: tre romane, una brianzola e lei, la mia Opel Agila color ramarro che ci ha scorrazzato senza batter ciglio per ben 600 km nella provincia teramana.
Per arrivare a Borgo Spoltino abbiamo affrontato il famigerato Raccordo romano nell’ora di punta e appena imboccata l’autostrada siamo arrivate con facilità a destinazione (230 km circa). E’ già notte, al nostro arrivo, poco si scorge dal parco che circonda il caseggiato ma già ne intuiamo le potenzialità. Dopo la conoscenza di Laura del Vinaccio, padrona di casa impeccabile e del Maitre Gabriele Ruffini, cenare al Borgo è stata un’esperienza!
La prima cosa che ha colpito la mia curiosità è stata la carta degli oli extravergine di oliva. Incredibile, ma vero, è la mia prima esperienza di lettura di diverse etichette di oli locali presenti anche a tavola. Il Maitre Gabriele ha abbinato, secondo la propria competenza, gli oli presenti con i piatti portati. Il racconto delle aziende e della particolarità dei sentori aromatici degli oli ha contribuito a rilassarci e ad apprezzare in amicizia e simpatia tutta la cena. Frantoio Montecchia, Tortiglione di Propezzano, L’uomo di Ferro Marina Palusci, Veneranda 19 Tenuta Zuppini, e Intosso Trappeto di Caprafico (qui ne parlo in un precedente viaggio alla scoperta del territorio abruzzese) tutti oli della provincia teramana, una carta fornita, che attraversa un territorio ricco di profumi e varietà di olive dove la loro origine risale alla notte dei tempi.
Sui piatti della cucina del Borgo vorrei spendere due parole. La cucina era il regno di Gabriele Marrangoni, lui era lo chef del Borgo, realtà da lui fortemente voluta con non pochi sacrifici. Insieme a Laura hanno costruito, giorno per giorno un sogno: lei la mente, lui il braccio. Due amici di vecchia data mai persi di vista, anzi con gli anni la stima reciproca li ha portati a creare un progetto insieme. Il Borgo era la vita di Gabriele Marrangoni, un uomo intuitivo, al passo coi tempi, una mente aperta una mentalità fuori dal comune in luoghi cosi radicati di tradizioni e convinzioni, che solo chi vive circoscritto tra montagne e agricoltura, crea una barriera tra il loro mondo e l’esterno. Ma lui no, Gabriele oltre ad essere un fine chef, preparato e innovativo, era un uomo che ha saputo dare tanto al territorio, lui organizzava manifestazioni, aveva dei contatti con l’estero per portare e far conoscere le tradizioni abruzzesi e teramane fuori dal piccolo mondo antico locale. Le sue idee e la sua cucina sono stati, e sono, il punto di forza del Borgo che in poco tempo ha raggiunto i consensi dei media e il cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. Gabriele non c’è più, noi non abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo, ma li dentro tutto parla di lui, della sua cucina e della musica, altra sua passione, che condivideva anche con gli ospiti del Borgo. Ora c’è rimasta Graziella, la mamma di Gabriele, colei che ha trasmesso a Gabriele valori e tradizioni, colei che è rimasta a tenere vivo il ricordo del suo amato figlio. Graziella Topitti è “Il Talismano della Felicità” di Borgo Spoltino, lei racchiude nelle sue mani esperte tutta la tradizione teramana, la memoria storica dei piatti serviti ai clienti, l’arte di saper creare piatti dai ricordi. Insieme a Graziella a tenere alto il nome del Borgo c’è il bravo chef Antonio Zippilli, lui ha dovuto raccogliere un pesante testimone che mantiene egregiamente insieme al suo staff di cucina.
Ecco cosa troverete qui, tornando alla nostra cena, riduttivo chiamarla cena, piuttosto la storia del Borgo, la storia di una parte dell’Abruzzo:
Crema di cavolfiore con mandorle tostate; Fagottino di scrippelle con zucca, ricotta e guanciale
su letto di Gregoriano (Rotolo Gregorio); Scrippelle “m’busse” in brodo di gallina; Prosciutto e Filetto della Val Vibrata, Mortadellina di Campotosto (PS), Insalatina di lenticchie di Santo Stefano di Sessanio (PS), Insalata di cavolo rosso con tocchetti di mela, Giuncata di mucca con confettura di pere cotogne, ricotta fresca Canestrato di Castel del Monte (PS); Pallotte cacio e ova; Hamburger di farro, rapa rossa e lenticchie di S. Stefano di Sessanio (PS) con purea di broccoli, sedano rapa marinato, e pistacchi di Bronte (PS) e la mitica Pizza dolce teramana preparata dalla nostra Graziella Toppitti.
E tanto altro, infatti il menu è composto da una varietà da scegliere in carta, dal Menu degustazione di Gabriele Marrangoni e da proposte vegetariane. Tutto all’insegna di prodotti locali, come le verdure che provengono dall’orto situato all’interno del Borgo, e della tradizione teramana.
Il Borgo, composto da una deliziosa chiesetta, è il luogo ideale per cerimonie. Il silenzio, l’esclusività del panorama circostante regalano all’ospite una familiarità difficile da trovare.
Gli innumerevoli ulivi che ti accompagnano durante tutto il tragitto, dal cancello fino all’ingresso già sono uno spettacolo che si conclude davanti al borgo stesso a regalarti nuove emozioni.
Il caseggiato principale dove c’è il ristorante, ha una parte superiore adibita ad alloggio dove gli ospiti possono soggiornare o gli sposi cambiarsi d’abito. Noi abbiamo soggiornato in uno degli ampi appartamenti a disposizione e al mattino abbiamo goduto di un’ottima colazione preparata da Graziella con la sua deliziosa crostata e i biscottini secchi.
Cosa posso dire di più? Che come sempre in Abruzzo ho trovato casa. Ho trovato persone forti, orgogliose, pronte a sacrificare la loro vita in nome di valori, ho trovato tradizioni, feste, famiglia, piatti, panorami, montagne, mare…tutto!
Bello suggestivo e intrigante. Posto di riposo ma anche di lezione di vita. Grazie di questo viaggio tra sapori tradizioni e realtà. Buona giornata
Grazie a te cara di essere passata a “trovarmi”