Che io sia innamorata dell’Abruzzo ormai è cosa nota. Non era la mia prima volta, partecipai qualche anno fa ad un bellissimo tour che divisi in due post, qui trovate il primo itinerario completo e qui trovate il secondo. Lo scorso anno scelsi come meta di vacanza al mare Pineto e poco meno di un mese fa questo nuovo tour con In Abruzzo con Gusto: Manoppello e Casale Centurione.
Tutto iniziò in primavera quando la mia amica Silvia mi confessò il desiderio di visitare l’Abruzzo e cercava compagnia. E’ stato un attimo! Sentii il bisogno di tornare per vivere esperienze interessanti, cosi, dopo aver accettato l’invito di Silvia, coinvolgemmo anche Candida e mio figlio Tomas.
Visitare l’Abruzzo tutto, è meraviglioso, ma visitarlo con un itinerario in mano e magari consigliato da chi, non solo in Abruzzo ci vive, ma lo conosce anche passo passo, è altra cosa. Così, dopo aver raccontato il progetto alla nostra amica abruzzese, Emiliana dell’Arciprete di Abruzzo4foodies chiedendo consigli, arrivò l’itinerario “In Abruzzo Con Gusto” con i contatti dove poter dormire e mangiare.
Ora ve lo mostro:
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In Abruzzo Con Gusto – 21-23 Giugno 2019
Programma Venerdi 21 giugno:
Partenza da Roma (ore 9,00) Ore 12.00 Arrivo e sistemazione presso “Casale Centurione Manoppello” Via Santa Maria Arabona, 4, 65025 Manoppello PE – rif. Giulia Scappaticcio 349 539 4136
Ore 13.00 Light lunch con prodotti tipici in struttura
Pomeriggio libero, visite suggerite: Chiesa del Volto Santo (Manoppello), Abbazia Santa Maria Arabona (Manoppello), Abbazia San Liberatore a Majella (Serramonacesca)
Ore 18:30 Laboratorio di cucina presso “Casale Centurione Manoppello” in collaborazione con Abruzzo4foodies. Cena e pernottamento in struttura
Programma Sabato 22 giugno:
Ore 8.30 colazione presso “Casale Centurione Manoppello” e check-out. Trasferimento autonomo per Capestrano (circa 45 km da Manoppello).
Ore 11.00 Arrivo e sistemazione presso Capestrano AQ nell'”Agriturismo Terra di Solina” – Nucleo Capodacqua, 4, 67022 Capodacqua, Capestrano AQ – rif. Carla Ciccone 331 676 6139 e
“Casa Fisolare B&B” – Via delle Aie, 17, 67022 Capestrano AQ – rif. Simonetta Caruso Puglielli 347 676 1404
Ore 13.00 Possibilità di pranzo presso “Agriturismo Terre di Solina”
Pomeriggio libero, visite suggerite: centro storico di Capestrano, Castello Piccolomini, Chiesa di San Pietro ad Oratorium, fiume Tirino, Lago di Capodacqua
Ore 17.00 – 21.00 Corso di Cucina Naturale presso “Casa Fisolare B&B” in collaborazione con lo chef Gina Di Benedetto in arte “MOM” e cena a bordo piscina
Programma Domenica 23 giugno:
Ore 8.30 colazione presso le strutture da programma e check-out visita alla città de L’Aquila con la nostra amica Marianna Colantoni di …
Ore 13.00 Pranzo presso “La Grotta di Aligi”
Partenza per Roma
Enjoy your stay in Abruzzo!
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Dopo un’accurata ricerca su Google tra i luoghi descritti e le strutture, preparammo i nostri trolley e partimmo.
Prima tappa Abbazia Santa Maria Arabona a Manoppello dove Giulia Scappaticcio, la titolare di Casale Centurione, ci stava aspettando con suo figlio Giorgio. Visitare L’Abbazia e il suo meraviglioso giardino è d’obbligo.
La chiesa è un luogo di preghiera ininterrotta da 8 secoli per la presenza dei monaci cistercensi (1208-1576), dei frati francescani, dei padri salesiani e, attualmente, dei preti dell’Arcidiocesi di Chieti-Vasto.
La struttura è formata da grandi pilastri in pietra. Sopra l’abside c’è un bel rosone, grandi vetrate con un bel parco in facciata e all’interno grandi pezzi di arte medioevale.
L’opera che più colpisce per la sua bellezza ed eleganza è il Cero Pasquale del 1350, alto quasi 6 metri unico al mondo, questo cero, di cui non si conosce l’autore, spiega tutta la nostra fede: nella parte bassa ci sono le bestie che rappresentano il peccato, le bugie e le eresie tutto il male del mondo; poi, a salire, un anello una modatura a toro, liscia, nuda dove non c’è modo di aggrapparsi rappresenta una barriera che Cristo pone tra noi e il peccato; il fusto, dove c’è avvolto un tralcio di vite, simboleggia Cristo; sopra ci sono 12 colonnine che rappresentano i 12 apostoli e infine sopra a tutto una corona ornata di fiori sostiene la candela accesa per indicare Gesù risorto.
Accanto un tabernacolo che racchiude i paramenti sacri.
Dopo una breve pausa a Casale Centurione, abbiamo seguito subito Giulia per un giro nei dintorni. Attraversato un bosco di faggi meraviglioso arriviamo presso un rifugio, proprio dove sono collocati gli impianti sciistici. Siamo nel Parco della Majella a due passi dal cielo!
Rifugio Bruno Pomilio 1930 s.l.m.
Dal rifugio si gode una vista stupenda sul mare Adriatico, spaziando a nord con la catena del Gran Sasso con il monte Camicia e le sue terrazze ed il monte Prena, nelle giornate limpide è possibile vedere chiaramente il monte Conero (a nord) ed il Gargano (a sud est), le isole Tremiti e le isole Croate di Vis e Sant’Andrea. Noi purtroppo abbiamo trovato nebbia e non abbiamo potuto vedere nulla.
Il Rifugio Bruno Pomilio è raggiungibile da 3 versanti, da Pretoro, Lettomanoppello e Roccamorice.
Dalla metà di aprile alla fine di novembre è raggiungibile comodamente in automobile, nel periodo invernale è raggiungibile con ciaspole, sci (con gli impianti di risalita di Majelletta WE), con gli sci d’alpinismo o con il gatto delle nevi di proprietà del rifugio.
Il Rifugio vale la visita, non solo per il panorama che vi troverete davanti, non solo per il clima in estate veramente commovente, ma sopratutto per il suo ristorante interno. Una bella sala grande con vista sul mondo, siamo quasi a 2000 metri e il caminetto al centro della sala è una garanzia. La cucina è tradizionale di montagna con prodotti genuini e locali. La generosità delle porzioni e la varietà dei piatti ti fa scegliere, senza rimorsi, polenta, fettuccine, gnocchi, affettati, carne …tanto siamo a 2000 metri! 😉
Scendendo a valle Giulia ha pensato bene ad un trekking improvvisato per smaltire le calorie prese al Rifugio e ci ha condotte presso l’Abbazia di San Liberatore a Majella. Imponente e solitaria, la struttura ricorda i film a tema medievale. Veramente suggestiva, immersa nel verde di questa zona che tra l’altro è meta turistica, non solo per l’Abbazia, ma anche per l’anello che la circonda dal basso in un percorso lungo un torrente di acque limpidissime e turchesi.
Anello di San Liberatore a Majella (Serramonacesca).
Questo breve percorso parte dal piazzale dell’Abbazia di San Liberatore a Majella e conduce attraverso un comodo sentiero sulle rive del fiume Alento, in questo tratto ancora un torrente. Qui si prosegue guadando il torrente grazie ad un piccolo ponticello in legno e dopo una breve salita di pochi minuti si raggiunge uno slargo sulla sinistra incastonate nella parete rocciosa, si possono ammirare le Tombe Rupestri. Qui l’ambiente è molto suggestivo, grazie alla forte umidità che favorisce il proliferare di muschi e felci.
Tombe rupestri di S. Liberatore
Composto da una parete lunga di circa 20 metri in cui sono collocate tre tombe scavate nella roccia, una piccola nicchia e una cappellina. Le tombe sono state utilizzate nelle catacombe cristiane sopratutto dai ceti nobili. Sulla storia di questo complesso non vi sono notizie certe. E’ ipotizzabile, vista la vicinanza con la chiesa di S. Liberatore, che un gruppo di eremiti vivesse nella zona intorno al VIII-IX secolo e utilizzasse il complesso rupestre come luogo di culto. Il complesso era probabilmente dedicato a San Giovanni.
Terminato il trekking tornando verso Casale Centurione, passando per Seramonacesca, fermatevi al Caseificio Azienda Agricola “La Tua Fattoria” di Enio Di Francesco. Giulia conosce bene i loro prodotti e ci fa raccontare con passione, il loro lavoro: 1200 pecore vecchia razza abruzzese e una cinquantina di capre, razza camosciata, una razza italiana che ben si adatta a queste zone. Queste danno il latte per produrre diversi tipi di formaggi che vengono venduti sia semplici o aromatizzati: con menta, noci, peperoncino, frutti di bosco ecc. Le caciotte semplici hanno diversi mesi di stagionatura: uno, due e cinque mesi fino a quasi un anno, prodotte con caglio animale di vitello e latte crudo. Le pecore sono a pascolo libero anche d’inverno. A luglio le conducono a Mammarosa in montagna dove l’azienda è proprietaria del pascolo fino al Rifugio Pomilio. Con la ricotta l’azienda ha vinto diversi premi e con il formaggio ha ottenuto il secondo e primo premio presso la manifestazione enogastronomica Cibus a Parma.
Dopo la generosa mangiata al Rifugio Pomilio, il trekking presso il fiume Alento , il rifornimento di formaggi e i diversi chilometri in automobile, prendiamo finalmente la direzione di Casale Centurione.
Arrivate a destinazione possiamo finalmente, con calma, ammirare una country house bellissima. Circondata da alberi da frutto e giardino, un parcheggio molto comodo e una ampia aia che conduce ad un rilassante giardino. Qui, tavoli e sedie ti consentono di trascorrere piacevoli ore a leggere sotto il pero o il melo all’ombra e in totale relax. L’interno della casa ti lascia senza fiato, stupendi soffitti a volte e pietra ovunque. Casale Centurione ti da proprio l’idea della convivialità: il tavolo è lungo e apparecchiato per tutti, belle ceramiche abruzzesi impreziosiscono la tavola.
La zona social per le cooking class è tipicamente casalinga abruzzese, ci sono le tavole in legno per impastare, la famosa chitarra per tagliare la pasta fresca, i mattarelli, le farine selezionate locali ognuna per il suo uso, le uova tante e freschissime e le “parannanze”, i grembiulini per non sporcarsi con l’emblema della donna abruzzese: la Presentosa. Un rosone, un gioiello tradizionale femminile abruzzese stampato sulla stoffa.
La Presentosa: le origini di questo ciondolo risalgono al Settecento, mentre la diffusione del suo nome è sicuramente legata a Gabriele D’Annunzio, che nel suo Il Trionfo della Morte la descrive come “una grande stella di filigrana con in mezzo due cuori”. Il nome Presentosa viene probabilmente dal dialetto presentenze, cioè presentazione del fidanzamento: la tradizione infatti vuole che questo gioiello venga donato alla futura sposa dai suoceri come pegno d’amore, nell’occasione delle presentazioni dei rispettivi genitori. Se i cuori, disegnati all’interno, sono due vuol dire che la signora che lo indossa è sposata, se il cuore è uno soltanto significa che la signorina è in cerca d’amore!
L’idea di accogliere i suoi ospiti con delle cooking class è vincente e Giulia sa il fatto suo. Oltre ad avere un’equipe d’eccellenza, la sua famiglia, ha tanta professionalità e tradizione. E’ anche vero che l’Abruzzo ha una varietà tale di piatti tradizionali che veramente la scelta è ampia e sempre vincente. Così Giulia ha pensato per noi le ricette dei fiadoni, la pasta alla chitarra e le ferratelle. Divertimento assicurato!
Finito di cucinare, si mangia e Giulia, suo marito e sua suocera allestiscono una cenetta indimenticabile innaffiata da uno spettacolare Cerasuolo!
Finalmente il meritato riposo dopo una giornata lunghissima, piena di emozioni e di cibo ottimo. Le camere sono arredate con gusto e decorate con oggetti ristrutturati e riciclati. L’artefice di tanta bravura è sempre lei, Giulia, che più la conosci e più scopri le sue mille risorse: arredatrice, cuoca, manager, laureata e multilingue ma anche mamma e moglie premurosa e attenta.
La nottata trascorre dolcemente, un sonno ristoratore ci riporta nuove energie per affrontare la super colazione preparata da Giulia e suo marito e la partenza per nuove mete: prossima tappa Capestrano!
Ciao Giulia, marito, suoceri e il piccolo Giorgio sempre attento alle nostre esigenze, grazie di tutto e a presto!
Casale Centurione, country house – ristorante
Manoppello (PE) – Via Colle Centurione, 4A
www.casalecenturione.it – info@casalecenturione.it + 39 3358257345 / +39 3495394136