Questa volta ci siamo cimentate con il riso! Bello, mi son detta! Bello si ma con dei vincoli:
la cottura.
Tre tipologie
Cottura per assorbimento
al latte e
pilav
Ho scelto la cottura per assorbimento, avevo tenuto una lezione di cucina proprio su questo ed avevo “studiato” ora ve la racconto
Cottura del riso:
Per 4 persone
400 gr.
di riso, 500 gr. di acqua, 3 cucchiai di zucchero, 5 cucchiai di aceto di riso
o di mele e 2 cucchiaini di sale.
di riso, 500 gr. di acqua, 3 cucchiai di zucchero, 5 cucchiai di aceto di riso
o di mele e 2 cucchiaini di sale.
La
prima volta il riso va sciacquato e non toccato con le mani. Poi si scola.
prima volta il riso va sciacquato e non toccato con le mani. Poi si scola.
La
seconda volta si sciacqua e si tocca per mandar via l’amido. Poi si scola e si
ripete questa operazione più volte fin tanto che l’acqua risulterà limpida. Si mette ora in pentola con l’acqua e si fa andare a fuoco vivace con coperchio fin
quando non bolle (per cui ogni tanto occhieggiate). Poi si abbassa la fiamma e
si lascia per 15 m. senza mai aprire.
seconda volta si sciacqua e si tocca per mandar via l’amido. Poi si scola e si
ripete questa operazione più volte fin tanto che l’acqua risulterà limpida. Si mette ora in pentola con l’acqua e si fa andare a fuoco vivace con coperchio fin
quando non bolle (per cui ogni tanto occhieggiate). Poi si abbassa la fiamma e
si lascia per 15 m. senza mai aprire.
Nel frattempo si prepara uno sciroppo con
l’aceto, il sale e lo zucchero si scalda sul gas fino a completo scioglimento
dello zucchero. Finiti i 15 m. si fa andare 5 secondi a fuoco alto e poi si
spegne e si lascia così per altri 15 m.
l’aceto, il sale e lo zucchero si scalda sul gas fino a completo scioglimento
dello zucchero. Finiti i 15 m. si fa andare 5 secondi a fuoco alto e poi si
spegne e si lascia così per altri 15 m.
A questo punto si deve far raffreddare
il riso per cui si trasferirà in una ciotola con il condimento e con un
ventaglio si cercherà di farlo raffreddare così il riso rimarrà lucido.
il riso per cui si trasferirà in una ciotola con il condimento e con un
ventaglio si cercherà di farlo raffreddare così il riso rimarrà lucido.
Quando
sarà tiepido sarà pronto per essere usato.
sarà tiepido sarà pronto per essere usato.
Riso per sushi:
Il riso usato è la qualità Japonica*. Il requisito essenziale è la coesione dei chicchi. Da noi si può ovviare con il riso “originario”, altrimenti nei negozi asiatici si trova il riso per sushi.
*Le varietà Japonica
Sono di casa nell’Asia orientale, negli stati arabi, nella zona mediterranea, in America del Sud, in California e in Australia. I gruppi varietali Japonica presentano chicchi corti, da ovali a tondeggianti. Durante la cottura assorbono molto liquido e si gonfiano, diventando leggermente appiccicosi, per cui sono particolarmente adatti per pietanze a base di riso quali minestre, sformati, riso al latte, risotti, dessert ecc. Per la loro collosità sono anche più facili da mangiare con i bastoncini tipici della tradizione orientale.
Omelette arrotolata
6 uova
1 cucchiaiono di zucchero
2 cucchiaini di mirin*
1 cucchiaino di salsa di soia
1-2 cucchiaini di olio di sesamo
*Mirin (è una specie di sakè olce giapponese da cucina)
*Mirin (è una specie di sakè olce giapponese da cucina)
Sbattete delicatamente le uova con lo zucchero, il mirin, la salsa di soia e il sale facendo attenzione a non creare bolle di aria.
Fate scaldare la padella ungendola di olio si sesamo versate un colino di uova e creare un’omelette. Proseguite fino a l’esaurimento delle uova.
Tagliate l’alga nori in striscette larghe 1 cm e lunghe 7,5 cm.
Preparare i bocconcini di riso a mano cercando di dargli una forma rettangolare.
Adagiare sopra ad ogni boccone una fetta di omelette arrotolata.
Avvolgere con l’alga nori fissandone l’estremità sotto il riso.
Servire con salsa di soia, zenzero sottaceto e wasabi.
Adagiare sopra ad ogni boccone una fetta di omelette arrotolata.
Avvolgere con l’alga nori fissandone l’estremità sotto il riso.
Servire con salsa di soia, zenzero sottaceto e wasabi.
Con questa ricetta partecipo all’MTC n. 41 di Acquaviva
Io dico solo.. mamma che bontà!!!!!!!!!!! che bellalaprima foto! :-).. smack e buon w.e.
Giappone centrato in pieno nella tua scelta di sapori e di consistenze!
L'oshizushi di solito è un bocconcino pressato con l'uso di tavolette o stampi, il tuo sembra più un nigiri fatto a mano. Mi incuriosisce la scelta del nome…
Buonissimi, li faccio spesso anche io avendo origini nipponiche 🙂 Il tamagoyaki (frittatina ) la faccio uguale uguale!
Complimenti per l'esecuzione e l'estetica!!
Buona serata, un bacio
Laura
Lo so che chez toi ci sta sempre qualcosa da imparare e non deludi mai-! Foto d'atmosfera!!!
Ottimo preso nota. Buona serata
Questa me l'appunto e credo che con mio fratello, appassionato di Giappone, qualcosa scapperà fuori!
Invitantissimi Sabry! MIlle bacioni