Il piatto che vi mostro è uno dei tanti che caratterizza lo Stato Lettone. Essì, ho scelto la Lettonia ed il motivo per cui l’ho fatto è che ho trascorso lì i tre mesi più importanti della mia vita. Qui ho conosciuto mio figlio ed ho vissuto con lui un pezzo della sua storia e della sua vita. Qui ho cercato un filo virtuale da legare al mio: due vite, due storie, due paesi lontani, abitudini diverse.
Da questa fusione è nata la nostra famiglia, quella attuale per cui mio marito non ha dovuto mai faticare ad essere riconosciuto come padre mentre io ho sudato tanto e sofferto molto per essere accettata come donna e come madre. Devo dire che la cucina è stato un veicolo: riuscivo ad avere un contatto con il mio bambino solo quando cucinavamo insieme. In quella cucina al centro di Riga abbiamo realizzato diversi dolcetti per la colazione, abbiamo cucinato la pasta che lui non conosceva e che ha subito accettato con entusiasmo ed ha conosciuto tanti altri cibi di cui ignorava l’esistenza. Ma avevamo il problema del reperimento di alcuni ingredienti a noi cari e punti cardini della nostra alimentazione mediterranea. Uno di questi era il Parmigiano Reggiano oltre l’olio extravergine, il prosciutto crudo, la mortadella, la mozzarella…insomma il primo mese fu veramente duro anche per altri motivi comprensibili…poi passò, e per amor suo mi immersi in quella realtà, andando a fare la spesa al mercato tra la gente, cucinando alcuni loro piatti.
Acquistai un libro di ricette lettoni in inglese sperimentando alcuni piatti, un’alimentazione lontana dalla nostra, essì che loro hanno a che fare con temperature ben diverse dalle nostre, con un sapore predominante che è l’affumicato, metodo di conservazione tipico dei Paesi dell’Est. Gradevole inizialmente per diventare poi insopportabile ma accettammo anche quello. Un alimento invece che non riuscii a sostituire fu il
Parmigiano Reggiano. Una piacevole scoperta per mio figlio che divorò e divora tutt’ora con piacere. Dovevo arrivare al centro di Riga e recarmi in un grosso magazzino di prodotti esteri per trovare la parte dedita alla gastronomia internazionale ed era li! Al
Parmigiano Reggiano non si poteva rinunciare anche a discapito del prezzo! E non si trovava un sostituto, anche se nei supermercati era pieno zeppo di Parmisan, un formaggio non ben definito che portava sulla confezione i colori della nostra terra e improbabili nomi italiani.
Da qui è nato questo piatto lettone il Rotolo di patate, carne macinata e panna acida, mangiato più volte sul posto e che ho impreziosito con il nostro nobile Parmigiano Reggiano sostituendolo al loro “rīvētu sieru” (formaggio grattato). Anche l’aggiunta dell’olio extravergine d’oliva ha fatto la differenza al posto del burro o olio vegetale.
Kartupeļu rulete ar maltās gaļas pildījumu ovvero
Rotolo di patate, carne macinata e panna acida
Patate farinose 1 kg
Uovo 1
Parmigiano Reggiano 50 gr.
Panna acida 2 cucchiai
sale, pepe
Ripieno
Carne di manzo macinata 300 gr.
Cipolla media 1
Olio extravergine di oliva q.b.
Brodo di manzo q.b.*
sale, pepe
*Brodo di manzo: 200 gr. di carne di manzo da brodo, sedano, carote, cipolla, acqua e sale. Tutti gli ingredienti vanno in una pentola e coperti di acqua. Si fa bollire a fuoco basso per almeno 1 ora. Controllare l’acqua per evitare che evapori. Filtrarlo e lasciarlo da parte per cuocere il macinato per il ripieno.
Preparare il brodo di manzo come descritto. Lessare le patate. Lasciarle raffreddare, pelarle e passarle allo schiacciapatate raccogliendo il tutto in una ciotola. Aggiungere l’uovo, il Parmigiano Reggiano, la panna acida, il sale e il pepe. Stendere su una garza bagnata o carta da forno l’impasto di patate deve avere uno spessore di almeno un centimetro. Preparare il ripieno raccogliendo in una padella l’olio extravergine e la cipolla sminuzzata. Far soffriggere e bagnare con poco brodo. Aggiungere ora la carne macinata e portarla a cottura aggiungendo ogni tanto un poco di brodo fino a farlo ridurre del tutto a cottura ultimata. Far raffreddare. Versare il ripieno di carne sulle patate stese distribuendola bene anche sui bordi. Arrotolare con delicatezza aiutandovi con la garza o la carta forno fino a chiudere. Predisporre una teglia rettangolare con dentro un poco di olio extravergine adagiarvi il rotolo, cospargerlo di Parmigiano Reggiano grattugiato e pepe. Inserirlo nel forno già a 200°C per almeno 40 minuti fino a completa doratura. Lasciarlo raffreddare e tagliare in tranci da servire con un insalata di pomodori senza condimento e una ciotolina di panna acida.
Con questa ricetta partecipo al CrossCooKing 2014 del Parmigiano Reggiano
Ciao! un bel piatto unico insomma! molto caratteristico però!
Bacioni
Mamma mia quanto deve essere buono!!!!! amo le patate in qualsiasi modo vengano cucinate..ma un rotolo.. gnamm gnamm.. 🙂 bacioni
Deve essere davvero ottimo, complimenti!!!
stupenda questa la faccio nel fine settimana!!!
Il nome del piatto è impronunciabile, ma deve essere buonissimo!
Rotolo molto interessante, adoro queste cose, ovviamente senza carne, con qualche altra cosa, e poi la panna acida mi piace in molte preparazioni, bello Sabrina e poi c'è tutta la storia dell'incontro con il tuo Tomas, quella è la parte più bella per me, un abbraccio
l'ho fatta eh!?? forse ci faccio pure un post è venuto buonissimo..l'ho semplificato….ma è venuto la fine del mondo….e sai una cosa?? meglio il giorno dopo!!!