Stracciatella profumata al limone con crocchette di patate

 

Ecco la mia ricetta per il Contest dell’anno! Le amate Bloggalline stanno riscuotendo un successo planetario, ogni giorno troviamo news su collaborazioni e concorsi…beh ragazze insieme si va lontano!
E nel tempo tutto questo è diventato una forza, una risorsa, una realtà che ha incuriosito molti….ma in fondo siamo solo Donne!
E che donne!
E quando le donne si mettono insieme e si uniscono diventano una valanga, ed ecco cosa ti combinano:

In collaborazione con INformaCIBO, il quotidiano web del Gusto, partecipiamo all’evento internazionale de “La Cucina Italiana nel Mondo verso l’EXPO 2015” promosso da INformaCIBO con il patrocinio di Expo 2015 a Milano. La consapevolezza che le nostre ricette si uniranno a quelle dei grandi chef mi emoziona, come sapere del prezioso appoggio di grandi sponsor come il Consorzio del Prosciutto di Parma, del Parmigiano Reggiano, Fabbri e altri.
Per la categoria “Il Territorio in Cucina” ho voluto proporre un piatto della tradizione Laziale.
Un ricordo d’infanzia di profumi, odori, gusto….erano anni che non mi capitava più di mangiarlo e grazie a questo Contest ho ripercorso passi antichi, ho rivissuto quegli odori, quei sapori…..
….Tutte le estati della mia infanzia le ho trascorse a Borbona un paesotto circondato dalle grandi catene del Terminillo, della Laga, del Gran Sasso e dalle colline a pochissimi chilometri dal confine con l’Abruzzo.
Si trova a 760 m s.l.m. ed è un luogo di soggiorno sia estivo che invernale molto apprezzato.
Lì c’è una parte di me, anche se il tempo è tiranno e non ti permette mai di poter partire e rifugiarti li tutte le volte che vuoi…tutte le volte che ne hai bisogno….
…Qui c’erano i miei nonni paterni e qui ho respirato la cucina, le tradizioni, la cultura.
I miei erano contadini, lo sono sempre stati fino alla fine: nonno portava le bestie al pascolo, nonna si occupava della casa, delle galline, del maiale e del fieno da rigirare in estate sotto il sole cocente per farlo asciugare e mantenere per l’inverno…foraggio per gli animali da stalla.
I prodotti che imperavano in cucina erano quelli della terra, quello che la forza del tuo lavoro ti rendeva. Semplici prodotti ma fondamentali come uova, farina, formaggio, patate, carne dei loro animali. Quando nonna decideva di uccidere una gallina, so che era un peso per lei ma il cibo serviva per sfamare…le sue galline! Nonna le chiamava e loro arrivavano tutte a raccolta correndo e facendo levare polveroni di terra dietro di loro…era uno spettacolo vederle!
Ma il giorno che una di loro veniva sacrificata era per fare il brodo.
Tutte le sere anche d’estate nonna e nonno avevano sulla loro tavola una minestra o di verdure o di legumi o il brodo di gallina. Ricordo che era quello che più mi piaceva perchè nel brodo cotto e caldo c’erano immerse le uova che di solito si trovavano all’interno dell’addome della gallina. Adoravo quei piccoli ovetti sodi che nonna mi metteva da parte.
Mi piaceva il brodo, da morire.
Nonna usava farlo con l’uovo, quel piatto povero e semplice ma tanto nutriente e poco costoso che si chiama Stracciatella.
Un piatto tipico Laziale, consumato anche in altre regioni del Centro Italia. Mi piaceva vederlo fare, perchè rimanevo rapita dalla magia della coagulazione dell’uovo nel brodo bollente….tanti fiocchetti saporiti che galleggiavano formando evoluzioni leggere.
…..E quell’aroma che veniva su: mmmmmm la buccia del limone…donava freschezza al piatto.
Va detto che l’usanza di aggiungere l’uovo al brodo è remota quanto antica se si pensa alla zuppa pavase e alla minestra di uova e verdure come l’acqua pazza.
Si chiama Stracciatella perchè l’uovo sbattuto, una volta rappreso con il calore assumeva la forma di piccoli straccetti.
E la nonna per chiudere questo pasto aggiungeva sempre delle crocchette di patate.
Una gioia!
Ci piacevano da morire.
Borbona e le zone limitrofe, come Leonessa, hanno terreni poveri di ossigeno e zuccheri ma ricchi di vitamine e minerali, particolarmente adatti alla coltivazione di patate e fagioli di qualità superiore.
Queste meravigliose patate farinose hanno un’ottima tenuta durante la cottura e la capacità di non assorbire troppa acqua, quindi adatte per gli gnocchi e perfette per modellare le crocchette.
Mia nonna aromatizzava l’impasto delle crocchette con la buccia del limone proprio per richiamare il sapore della Stracciatella.
Questo è il mio piatto della tradizione e del ricordo, questi sono gli odori che vi dono, le consistenze che si percepiscono e l’atmosfera di un tempo, di un clima, di un territorio che ora tende a scomparire…

 

…..La mia Stracciatella profumata al limone con crocchette di patate!
Stracciatella profumata al limone (per 4 persone)


Per il brodo:
mezza gallina
una costa di sedano
una carota grande o due piccole
una piccola cipolla o mezza
4 cucchiai di passata di pomodoro
sale
Ho preparato prima un brodo di gallina: in un tegame ho messo una costa di sedano, un paio di piccole carote, mezza cipolla, 4 cucchiai abbondanti di passata di pomodoro e un poco di sale, poi ho aggiunto una mezza gallina e acqua a ricoprire il tutto. Il fuoco è moderato all’inizio per poi essere ancora più basso per almeno un paio di ore.
Ho setacciato il brodo con un colino cinese ma per essere più eleganti, precisi e moderni ho chiarificato il brodo*.
 
*Chiarificare il brodo: il brodo una volta pronto è torbido come aspetto visivo, cioè è “inquinato” dalla passata di pomodoro, dal collagene della carne, da micro pezzettini di verdure, insomma non ha un bell’aspetto, per cui se si serve a tavola in casa si può anche soprassedere, come del resto si faceva una volta, ma se si hanno ospiti o nell’ottica di porlo ad un pubblico, il brodo deve essere limpido e libero da impurità. Per cui si usa chiarificarlo prendendo un albume ogni due porzioni di brodo più o meno e si versa nel tegame che contiene il brodo. Si accende il gas e si lascia scaldare il tutto mescolando in continuazione con una frusta fino all’ebollizione. Si lascia sobollire per cinque minuti circa e quando si formerà una schiuma piuttosto densa e spessa è pronto. L’albume si è solidificato con il calore ed ha inglobato in questo processo tutte le impurità del brodo. Per cui a questo punto si passa attraverso una tela, una garza o nei colini telati e il brodo risulterà chiarissimo, perfettamente pulito ed ora pronto per essere servito.

 

 

Stracciatella:
4 uova intere
50 gr. di Parmigiano Reggiano
una macinata di pepe 
buccia grattugiata di un limone piccolo
sale q.b.
 
Ora si può procedere alla conclusione del piatto: In una ciotola sbattere le uova, se ne calcolano 1 a testa. Insieme alle uova aggiungere il Parmigiano Reggiano, la buccia grattugiata del limone, il sale e il pepe. Si sbatte il tutto e si versa nel brodo, si mette sul gas e sempre mescolando si fa rapprendere mescolando per cinque minuti con una frusta. Si serve in tavola accompagnata dalle mitiche crocchette!
Crocchette di patate


500 gr. di patate
un uovo
buccia di limone grattugiata
sale e pepe
un uovo per friggere
pangrattato per friggere
Ho lessato le patate rosse e le ho sbucciate appena tiepide. Passate al passaverdura e raccolte in una ciotola. Ho aggiunto l’uovo, il sale, il pepe e una generosa grattata di buccia di limone solo la parte gialla. Ho formato le crocchette da 30 gr. l’una e gli ho dato la forma che faceva nonna, senza essere precisi nel creare il più attuale cilindretto, che sa tanto di surgelati. Poi li ho tenuti in frigo a far ben raffreddare. Ho messo sul gas l’olio di arachide portandolo a 160°C. Ho passato le crocchette nell’uovo sbattuto e poi nel pangrattato e le ho fritte fino a doratura.

Con questa ricetta partecipo al Contest “La Cucina Italiana nel Mondo verso EXPO 2015” organizzato dalle Bolggalline in collaborazione con InformaCIBO.

10 Comments

  1. carissima anche questa volta sto scrivendo per la seconda volta il commento, il tuo blog mi ama e mi tiene legata evidentemente, ti stavo dicendo che la stracciatella mi ricorda la nonna paterna che la faceva sempre nel pranzo di Natale e io la amavo molto, lei non nera bravissima ma questa la faceva bene e poi le crocchette di patate cosa dire che le amo più di ogni altra cosa…baci

  2. Le crocchette!! *-* quanti ricordi! le mangiavo in spiaggia come merenda, sapientemente avvolte una ad una dalla carta alluminio e uno scottex…come a volerle mantenere calde il più a lungo possibile! W le bloggaline! spero di riuscire a fare in tempo per partecipare anche io.
    Un abbraccio
    Anna

  3. Sabrina il post che hai scritto è poesia! I ricordi di infanzia a casa dei nonni, le gallinelle libere a razzolare, gli over ti sodi che la nonna ti lasciava nel brodo…
    Anche da me nelle Marche si mangia la stracciatella rigorosamente con il limone che le dà quella spinta in più…ma mi mancano le crocchette di patate!

    Un bacione

  4. Bella che sei, siamo una forza… evviva le Bloggalline! 😀 Grazie per la bellissima ricetta che ci hai regalato e per questo bel post, un abbraccio da tutte noi <3

  5. Ma lo sai che la stracciatella non l'ho mai mangiata?????? ma che aspetto dico io boh! Invece le crocchette di patate.. gnamm.. una tira l'altra!!!! un bacione 😀

  6. Ottimo questo piatto è famoso nel Lazio. Stracciatella si chiama anche il gelato di crema di latte e cioccolata come anche stracciatella è una specie di burrata filante della zona campana e non solo è squisita. Assomiglia alla burrata ma ha dei pezzi filanti. Buona questa ricetta preso nota in cartaceo bravissima come sempre. Ciaooo

  7. deliziosa!!!!! sai che io da sempre metto mezzo limone per fare il brodo, ci sta davvero benissimo, provo senz'altro la tua stracciatella 😉 un bacio cara

  8. La stracciatella fa tornare all'infanzia anche a me…. con tutto il suo sapore e la sua "scorza" di limone che mi ci piaceva tanto! Le crocchette i miei non le facevano, ma da come mi racconti tu…. parlavano da sole! Bella scelta Sabry… e bel racconto. Quanto mi piacciono ste cose a me!!!!

Ogni commento é gradito